Palla a due, violazione o fallo?

Cosa è successo: sul salto a due viene fischiata una violazione del 27 rosso; dal gesto dell’arbitro si percepisce che il pallone è stato battuto in parabola ascendente. Il gioco riprende con una rimessa in attacco per la squadra bianca.

Alcune considerazioni

Situazione: Mentre l’arbitro alza la palla il il 27 rosso si muove verso l’avversario;  l’immagine non permette di capire se il giocatore vada con i piedi oltre la linea centrale. Mentre la palla sale si intravede la mano destra del 27B che si aggrappa all’avambraccio del 12A (provate a rallentare la clip), dopodiché la palla scende e 27B la batte all’indietro nella propria metà campo difensiva.

Arbitro: l’Arbitro competente (lato tavolo) non fischia e l’Arbitro sul lato opposto -comunque responsabile- sanziona una violazione di 27B. Il fischio è corretto se il giocatore prima di saltare ha messo un piede al di la della linea centrale. La trattenuta sul battitore avversario invece non può essere in alcun modo sanzionata come violazione, né trascurata poiché antisportiva!

Giocatore:  27B è stato scaltro nell’afferrare l’avversario per impedirne la battuta del pallone ed avvantaggiarsi, parzialmente punito dalla decisione arbitrale.

Ufficiali di campo: il cronometro parte al tocco; il fischio per violazione, con relativo contatto visivo e ampio gesto di reset, portano al corretto ripristino del cronometro a 10:00. La freccia di possesso alternato sarà ancora neutra fino al primo controllo di palla da parte di una delle due squadre sul terreno di gioco.

Televisione: le immagini sono strette e non permettono di apprezzare il gesto tecnico dei giocatori; lo zoom sulla palla e il successivo movimento della telecamera non permettono di cogliere quello che accade sul terreno di gioco. Una inquadratura leggermente più ampia avrebbe permesso di valutare meglio l’azione e apprezzare il lavoro delle due squadre intorno al cerchio centrale.

Spigolature: Ricordiamo che il regolamento tecnico non prevede una segnalazione specifica per questo tipo di violazione, quindi la gestualità arbitrale dovrebbe aiutare nella comunicazione ma, nella fattispecie, l’indicazione che il pallone sia stato toccato mentre saliva è errata. Vista la violazione sanzionata il cronomestro è stato giustamente resettato. Maggior precisione nell’amministrare il punto di rimessa in gioco della palla, sì in attacco A, ma molto più vicino alla linea centrale. Durante il salto a due è normale che i cilindri dei giocatori vengano a contatto e che il salto non sia “perfettamente” verticale, questo non comporta nessun tipo di violazione, mentre mettere un/i piede/i oltre la riga per saltare è una violazione del saltatore, spesso erroneamente definita “invasione”.

Conclusione: assumendo il concetto che il 27B non ha commesso la violazione sanzionata e comunicata, si tratta comunque di una situazione difficile da leggere, non usuale ma nemmeno rarissima. Il giocatore si avvantaggia, disinteressandosi momentaneamente del pallone e “giocando” il braccio dell’avversario. Assumersi la responsabilità di un aiuto e sanzionare un fallo antisportivo salvaguarda lo spirito del gioco e l’inizio della gara. Fischiare è un riflesso all’illegalità, sanzionare una violazione inesistente è un escamotage che può aiutare ad essere accettati ma è inaccettabile tecnicamente. Spesso l’incertezza di essere capiti fa propendere per una scelta che abbia un impatto emotivo più basso sui protagonisti e sul pubblico. Il fatto che questo avvenga sul primo momento tecnico della gara, quando la concentrazione di tutti i partecipanti non è al massimo, fa si che questo errore venga “lavato” dalla memoria e sostituito con quanto accade successivamente.

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Tiratore di Tiri Liberi

Logo WeRef                     Tiratore dei Tiri liberi

Accade, purtroppo con discreta frequenza, che dopo aver sanzionato un fallo che comporta l’esecuzione di tiri liberi (atto di tiro, bonus, falli U, falli D con contatto), si presenti in lunetta per l’esecuzione della sanzione un giocatore non titolato a tirare i tiri liberi.

Come previsto dal regolamento e dalle interpretazioni FIBA
(che trattano le casistiche in modo esaustivo), questa situazione può essere gestita con la semplice sostituzione del tiratore fino al momento in cui la palla si trova nelle sue mani per l’esecuzione del primo/unico tiro libero. Dal momento in cui la palla lascia le sue mani, per il primo/unico tiro libero, vi trovate in una situazione di errore correggibile e pertanto l’errore dovrà essere corretto secondo quanto previsto dalle regole. Suggeriamo alcune modalità operative per limitare i possibili errori, causati spesso da precipitazione, scarsa concentrazione o cattiva comunicazione. Che siate in due o tre,  contatto visivo e  – se necessario – l’uso della voce (es. “2 per 13B”) sono fondamentali affinché tutti sappiate per certo chi deve tirare i tiri liberi.

Cose da non fare:

  • Mentre si fischia, precipitarsi verso il giocatore che ha commesso fallo: cosi facendo il focus si concentra solo su chi ha commesso il fallo e di conseguenza si può perdere di vista il contesto.
  • Mettersi a parlare, spiegare, giustificare la scelta: così si può dimenticare anche chi ha commesso il fallo e si è costretti a girarsi per identificarlo.
  • Andare a raccogliere il pallone: chi non ha fischiato deve congelare, il pallone arriverà nelle sue mani per amministrare la sanzione.
  • Parlare con i giocatori vicini o che vengono a chiedere spiegazioni: chi non ha fischiato e dopo il congelamento, si sta muovendo verso la nuova posizione, potrebbe dimenticarsi chi deve tirare i tiri liberi.

Cose da fare:

  • Dopo il fischio fare un passo indietro e fermarsi un attimo per fotografare il contesto: chi ha commesso fallo, l’eventuale canestro realizzato (vale/non vale), chi ha subito fallo.
  • Gelare e memorizzare i numeri: se è vero che il numero di chi ha commesso fallo dovrà essere segnalato per la trascrizione sul referto, il numero del tiratore dovrà essere memorizzato
    da tutti gli arbitri (due o tre).
  • Comunicare:  l’arbitro che ha fischiato il fallo, incrociando il/i compagno/i dovrà comunicare il numero del giocatore tiratore.
  • Non perdere di vista il giocatore che dovrà eseguire i tiri liberi
  • Controllo: prima che la palla diventi viva per l’esecuzione dei tiri liberi (soprattutto nel triplo arbitraggio dove chi ha fischiato è più lontano)  l’arbitro che ha fischiato si deve accertare che in lunetta ci sia il giocatore beneficiario.
  • Confronto: in caso di dubbio non aver paura di confrontarsi con il/i compagni.
  • Chiedere all’Allenatore chi sarà il giocatore incaricato di eseguire il/i tiro/i libero/i relativi al/ai fallo/i tecnico/i
  • Non limitarsi a “vedere” cosa accade perché gestito da un collega ma “guardare” con attenzione: cercare di memorizzare, oltre ai numeri di maglia, altri elementi che possano aiutare ad identificare il tiratore, come: stazza e tratti somatici, colore delle scarpe, eventuale equipaggiamento protettivo, fasce e polsini.

In caso di necessità un aiuto può arrivare anche dal tavolo, ma la decisione finale e la conseguente responsabilità è sempre degli arbitri. Spesso una semplice domanda dell’ufficiale di campo può accendere la scintilla che porta alla soluzione corretta.

Fattori di rischio: l’attenzione deve essere ancora più alta se subito dopo il fischio (segnalazione) si verificano:

  • Situazioni di richiamo: la nuova situazione da gestire potrebbe cancellare le informazioni assunte in precedenza (chi deve tirare).
  • Sostituzioni e/o sospensioni: il giocatore potrebbe essere sostituito o non ricordarsi di essere il beneficiario dei tiri liberi.
  • Interruzioni varie: infortuni, campo da asciugare, proteste, intemperanze del pubblico, possono facilmente fuorviare i pensieri ed escludere dalla mente quanto avvenuto in precedenza.

A tutti può capitare di sbagliare e per questo gli errori correggibili sono stati codificati all’interno del Regolamento Tecnico, per cui in tutte le situazioni di errore correggibile non sono MAI previste sanzioni disciplinari (fallo Tecnico).

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Fallo in attacco o antisportivo

Una situazione complessa!

Quello che é successo

Squadra gialla (A) in controllo di palla, 14A chiuso il palleggio nella metà campo di attacco cerca di passare verso 31A quando 11B devia la palla e parte verso il canestro avversario, 31A si tuffa per cercare di deviare il pallone ma trova solo un contatto con l’avversaria, prima con la schiena e poi con il braccio destro, causandone la perdita di equilibrio ed interrompendo la sua azione verso il canestro avversario. L’arbitro sanziona il fallo e l’Allenatore B si precipita in campo chiedendo prima qualcosa e poi agitando le braccia in modo plateale. L’arbitro sanziona 31A con un fallo di trattenuta, poi sanziona l’Allenatore B con un fallo Tecnico. Il gioco riprende con un tiro libero e possesso palla A come sanzione del fallo tecnico. Entrambe le squadre hanno esaurito il bonus nel periodo.

Alcune considerazioni

  • Contatto: Al momento del fischio il controllo di palla è ancora della squadra A (l’apparecchio dei 24″ scorre), quindi il fallo di 31A non è un fallo commesso su avversario in contropiede (11B non ha controllo di palla) che non ha avversari tra se e il canestro. 31A non ha possibilità tecnica di giocare la palla poiché la stessa al momento del contatto si trova sul lato sinistro di 11B mentre il contatto avviene sulla parte destra del corpo di 11B. Materialmente 31A, fuori controllo del corpo, prima cade urtandol’avversario a cui si aggrappa con la mano destra  interrompendone l’azione. Neconsegue che il fallo commesso da 31A  rientri comunque nei canoni previsti dall’articolo 37 RT – Fallo Antisportivo. Qualunque giocatore deve tenere conto che provocare un contatto falloso, senza avere la minima possibilità tecnica di giocare la palla, dovrebbe essere sanzionato come Fallo Antisportivo.
  • Allenatore: l’ingresso in campo durante la gara, comporta già di per se la sanzione di un fallo tecnico.
  • Arbitro:  è sicuramente vicino all’azione e la sua posizione gli permette di leggere bene quanto avviene sul campo. Dalla scelta di riprendere il gioco con 1 tiro libero + possesso palla A  (sanzione del fallo tecnico all’Allenatore B, cancellando la sanzione, di possesso palla B, per il fallo di 31A)  si evince chi il fallo 31A sia stato considerato come un fallo commesso da giocatore della squadra in controllo di palla (fallo in attacco e non
    antisportivo). Se la tempestività nel fischiare il contatto falloso appare consistente, pur omettendo il segnale di fallo in attacco, non altrettanto coerente è il resto. l’Arbitro, giratosi al tavolo, mostra il segnale di trattenuta, che nella fattispecie rende l’idea di
    quanto avvenuto, avvalorando la considerazione che il fallo fosse antisportivo, per quanto esposto sopra.
  • Ufficiali di Campo: nelle situazioni di intercetto non è facile mantenere il focus su controllo di palla, dalle immagini non si vede l’apparecchio dei 24”, ma dalla breve comunicazione tra Arbitro e Tavolo, prima della ripresa del gioco, si evince che l’operatore non abbia, correttamente, resettato l’apparecchio considerando il controllo di palla sempre della squadra gialla.
  • Spigolature:  Considerando il fallo di 31A, come semplice fallo in attacco, al momento del fischio, l’Arbitro dopo il pugno alto avrebbe dovuto indicare il verso dell’attacco A con il segnale previsto. Trovarsi l’Allenatore, praticamente addosso, in campo ha sicuramente aggiunto carica emotiva, impedendo di ripensare “al film” dell’azione e correggere eventualmente la valutazione sul contatto.  Corretto attendere il rientro dell’allenatore nell’area della panchina e poi sanzionare il fallo Tecnico. In questo contesto, alla ripresa del gioco, gli altri componenti della terna (che forse avrebbero potuto aiutare il compagno in difficoltà) e i giocatori si recano verso la linea di tiro libero, pensando che il
    fallo A commesso in bonus, sia sanzionato con 2 tiri liberi per  11B.
  • Conclusioni: il concetto di antisportivo nasce proprio dalla necessità di non dover più indovinare l’intenzione dei giocatori, l’Arbitro deve solo valutare asetticamente il gesto tecnico ed applicare la regola in tutte le sue sfaccettature. Probabilmente in
    questi momenti l’emotività fa perdere lucidità e capacità di ragionamento. Il comportamento dell’Allenatore, seppur dettato dalla percezione di una possibile ingiustizia, accentua il danno contro la propria squadra, che subisce un tiro libero e possesso di palla quando avrebbe potuto avere la palla in mano per una azione d’attacco. L’Arbitro, arroccato sulla sua decisione, non coglie i segnali che arrivano dai protagonisti, la ricerca di un aiuto da parte dell’Arbitro sul lato opposto o ripensare alla dinamica del contatto, avrebbero potuto correggere la sanzione del fallo da fallo in attacco a fallo antisportivo. Con questa correzione, il fallo antisportivo e il fallo Tecnico all’allenatore, inevitabile per le modalità della protesta, sarebbero stati sanzionati ed eseguiti cronologicamente: 2 tiri liberi per 11B  (possesso palla cancellato) 1 tiro libero A (giocatore scelto dall’allenatore) rimessa a cavallo della linea centrale per A – durante l’esecuzione di tutti i tiri liberi nessun giocatore a rimbalzo negli spazi dell’area.

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Leggende metropolitane

Leggende metropolitane

Non fatevi ingannare dal titolo, ma quello di cui voglio parlare è pane quotidiano su tutti i campi da basket e a tutti i livelli, soprattutto i più bassi quelli dove la conoscenza del gioco e delle regole è magari più approssimativa e superficiale.

In tanti anni di attività, come arbitro ma soprattutto come istruttore, mi hanno rivolto le domande più disparate e sottoposto le situazioni più strane. Ovviamente le più curiose sono così uniche da non poter essere usate per fare esperienza o didattica. Mi piace invece utilizzare questo spazio per sfatare alcuni miti o false credenze, “leggende metropolitane” che nascono da un tramandarsi orale tipo “ho sentito da……! Mi hanno detto che……! Ho visto fischiare da………!”

Magari migliorando la conoscenza di terminologie e regole riusciremo insieme a chiarire concetti che spesso sembrano più ingarbugliati di quanto non lo siano. Anche se l’impatto della decisione spesso ha effetto diverso se il fischio è a favore o contro.

Alcuni argomenti potranno sembrare al lettore così sottili da considerarli assurdi, ma le pieghe del regolamento sono così strette che è necessario fare alcune importante premesse, soprattutto per aiutare i meno esperti.

Analizzeremo alcune situazioni in cui le leggende metropolitane trovano spesso diffusione.

Situazione 01 – Si può toccare la retina!

Giocatore che tocca la retina: é facile vedere, soprattutto durante una azione di rimbalzo, mentre il pallone stesso rimbalza più volte sull’anello, qualche giocatore che nel tentativo di prendere la palla tocchi o faccia muovere la retina. Ricordo che per fischiare una interferenza, il pallone deve avere la seppur minima possibilità di entrare nel canestro. Infatti l’articolo 31 specifica che si tratta di interferenza quando un giocatore:

  • tocca il canestro (anello + retina) o il tabellone mentre la palla è a contatto dell’anello.
  • avversario del tiratore, a giudizio dell’arbitro, strattona il canestro (anello + retina) impedendo al pallone di entrare (canestro valido).
  • compagno del tiratore, a giudizio dell’arbitro, strattona il canestro (anello + retina) aiutando il pallone di entrare (canestro annullato).

Lo spirito della regola intende sanzionare qualunque azione che possa influenzare traiettorie e rimbalzi del pallone. Quindi toccare semplicemente la retina non costituisce di per se una violazione di interferenza. Spesso vediamo invece vibrate proteste quando un giocatore tocca la retina anche senza nessuna influenza sul gioco.

Situazione 02 – Se ci si arresta in area e si passa la palla non si commette per forza una violazione di tre secondi

Tre secondi: sicuramente una delle regole più invocate e probabilmente meno fischiate! Anche se nella pallacanestro moderna i giocatori “grandi” sono decisamente più mobili e reattivi ed il tiro da tre punti li porta lontano dal canestro.

  • giocatore che si arresta in area e passa il pallone fuori: il gesto tecnico di per se non può essere una violazione a meno che il giocatore non si trovi nell’area avversaria, con il pallone o senza, da oltre tre secondi.
  • rimessa perimetrale in attacco : mentre il pallone è a disposizione per una rimessa la squadra che rimette è soggetta alla regola dei 5”. Un eventuale conteggio dei tre secondi deve partire dal momento in cui la palla tocca il primo giocatore in campo (partono anche i cronometri del tempo e dei 24 secondi). Non è possibile avere un fischio di 3 secondi se il pallone non è ancora entrato in campo ed è stato toccato da almeno un giocatore.
  • palla nella metà campo difensiva : se il pallone non si trova in zona d’attacco ed in controllo di un giocatore attaccante in campo non ci può essere violazione di 3 secondi.

Situazione 03 – Si può commettere una violazione di 8 secondi anche con la palla in volo verso la metà campo di attacco

Otto secondi:  una squadra che controlla una palla viva nella sua metà campo difensiva, ha 8 secondi di tempo per portarla nella metà campo d’attacco. Non tutti sanno che per assolvere alla regola la palla deve fisicamente arrivare in attacco, ovvero toccare il terreno di gioco (incluso il tabellone del canestro avversario), un arbitro, un qualunque giocatore che si trovi nella metà campo di attacco. Si può commettere violazione anche su un passaggio effettuato dalla metà campo di difesa verso la metà campo di attacco .

Nei prossimi giorni proporremo altre leggende metropolitane; ascolteremo anche i vostri suggerimenti: scriveteci!

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Perché weref.it

Perché WeRef.it: probabilmente non esiste qualcosa di simile, ma in fondo ci devono sempre essere dei precursori per costruire qualcosa di nuovo! Per non disperdere spunti, proposte, idee, interazione tra gioco regole, protagonisti, arbitraggio.

Inside

Vorremmo portare un punto di vista attento al particolare, possibilmente neutrale, cercando di aiutare a capire, la filosofia delle regole, lo spirito del gioco, le chiamate arbitrali e le giocate dei giocatori. Avremo un approccio diverso ai problemi, fruibile per quelli che seguono il gioco da semplici spettatori, spingendoci gradualmente a fondo per i puristi del tecnicismo.

Siamo convinti che in molti la conoscenza delle regole sia sommaria o superficiale, spesso questo nasce dalla complessità delle regole stesse e dal loro concatenarsi ed intersecarsi, dalle eccezioni che ogni regola presenta, dal sentito dire, dal buon senso, dal secondo me!

Outside

Abbiamo intenzione di proporre la nostra conoscenza portandola nelle vostre società: l’ufficio stampa, i vostri tecnici, dirigenti e giocatori. Una giornata, mezza o solo un paio d’ore per una mirata full’immersion, una chiacchierata costruttiva e conoscitiva. Il giocatore o l’allenatore proveniente da un altro campionato, chi troppo spesso è preso dalla foga e compromette un risultato, chi si fa multare o squalificare, chi sapendo cosa fare vi aiuterà a vincere una partita E perché no’ verso il vostro pubblico per dieci minuti nell’intervallo o tramite il vostro house horgan.

Vorremmo interfacciarci con telecronisti e giornalisti, aiutarli a riconoscere i segnali, per raccontare al telespettatore o al lettore l’esatta decisione, magari dissentendo per opinione. Registi e cameraman per catturare i momenti topici. Coniugando la tecnica con le regole e lo spirito del gioco. Del resto per informare bisogna essere informati e non infarinati.

Together

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