IRS: un cappio al collo?



Tutti ormai sanno cosa sia l’instant replay system, sicuramente l’inserimento nel calcio lo ha reso popolare in tutto il mondo, tanto che a tutte le latitudini ed in molti sport vediamo che alle proteste dei giocatori si è unito il gesto del rettangolo fatto con gli indici tipico della VAR calcistica. Chi pensava che l’uso dello strumento televisivo eliminasse gli errori arbitrali, si è sbagliato di grosso, certamente c’è stata una notevole riduzione degli errori e molti sono stati corretti, quindi l’introduzione non può che essere considerata positiva.

L’Italia nel 2005 fu il primo paese, fuori dagli USA, ad introdurre l’IRS sui campi da basket, nelle finali di Coppa Italia e nei Play-off scudetto per questo fu sviluppato un protocollo che è stato aggiornato fino all’introduzione dello strumento nelle competizioni FIBA (2014) e quindi il protocollo è diventato unico e univoco per tutte le competizioni sotto l’egida FIBA. In alcune nazioni e competizioni il protocollo ha subito delle piccole modifiche o aggiunte.

La forza dello strumento sta nel permettere di fare un salto indietro nel tempo, per vedere se la decisione presa sul campo sia coerente con quanto previsto dalle regole. Poter rivedere, più volte, qualcosa che accade in un attimo oppure riguarda millimetri e centesimi di secondo, permette di verificare ed eventualmente correggere. Per evitare che gli arbitri vadano a rivedere in continuazione le giocate, è stato predisposto un protocollo in cui sono elencate le situazioni ed i momenti della partita in cui lo strumento può essere usato. Chiaramente chi ha scritto il protocollo non poteva prevedere tutte le situazioni possibili, ma tutte le situazioni devono essere ricondotte al protocollo ed alle regole! Nel 2020 la FIBA ha ricollocato il protocollo in una appendice del regolamento così come le relative interpretazioni. Ricordiamo che nel 2020 è cambiato anche qualcosa nella definizione di giocatore in atto di tiro (shooter).

La debolezza dello strumento sta come sempre nel fatto che viene usata dall’uomo, che spesso e volentieri ne abusa! Se le immagini non forniscono evidente certezza la decisione non deve essere cambiata. I problemi più grossi sorgono però quando andando a rivedere l’IRS gli arbitri scoprono che l’azione era viziata da qualche altra infrazione oppure la chiamata era totalmente errata, magari rovesciata, o come nel nostro caso completamente mancata. In quel momento il dilemma morale per l’arbitro è evidente: prendere la decisione corretta (secondo le regole!) oppure prendere la decisione giusta (scavalcando o bypassando le regole?).

00:03.5 alla fine del 4° quarto, la squadra nera, sotto di due rimette la palla. Il passaggio del 21nero ricevuto dal compagno, 6nero: palleggio, arresto e tiro da tre punti; la palla entra nel canestro proprio insieme all’accensione delle stop-lamp, la sirena accompagna la festa dei giocatori neri che abbracciano il realizzatore. Gli arbitri si recano al’IRS e dopo aver rivisto l’azione comunicano l’annullamento del canestro per una violazione del 6nero che in palleggio ha pestato la linea laterale. L’allenatore nero, incredulo, accetta la spiegazione dell’arbitro. Il gioco sarà ripreso con una rimessa per la squadra verde con 00:02.2 secondi sul cronometro di gara.

La decisione presa sul campo rende sicuramente giustizia alla squadra verde, infatti la violazione di 6nero, inspiegabilmente sfuggita ai due arbitri sul lato della palla è abbastanza evidente, ma non è coerente con quanto previsto dalle regole e dalle interpretazioni. Probabilmente nella mente dell’arbitro c’era un vago ricordo di una situazione simile, presente nelle interpretazioni FIBA (F-2.2), ma altrettanto probabilmente sarebbe stato più corretto applicare l’interpretazione F-2.3. La differenza è sottilissima ma la differenza fra un tiratore (shooter) ed un non tiratore (no-shooting player) è chiaramente definita sul regolamento nell’articolo 15.

Abbiamo parlato con molti addetti ai lavori in questi giorni, discutendo se l’interpretazione F-2.2 dovesse essere applicato in maniera restrittiva o elastica? Ovvero: 6nero al momento in cui pesta la riga è un palleggiatore (non-shooting player) oppure è un tiratore (shooter), perché poi sarà comunque lui ad eseguire un tiro! A nostro avviso non può esistere una applicazione elastica di una interpretazione perché l’elasticità renderebbe interpretativa la stessa interpretazione. Propendiamo quindi per una applicazione letterale della stessa, non potendo considerare per definizione 6nero come tiratore: quando pesta la riga sta palleggiando! La violazione non fischiata, anche se rivista all’IRS non può essere sanzionata perché 6nero è un “non-shooting player.

Indipendente dall’errore tecnico commesso dalla terna arbitrale, ci preme sottolineare come questo errore potesse essere eliminato prima. L’arbitro coda (attivo) sulla rimessa dopo il passaggio del 21nero fa un piccolo movimento in avanti verso il campo, rimanendo però in linea con il giocatore che ha rimesso la palla. Questa posizione statica non gli permette di vedere quando il 6nero mette il piede sulla linea. La preoccupazione di un contatto porta il coda ed il guida a guardare solo in alto, e pur essendo discretamente posizionati nessuno dei due mette gli occhi sul terreno per cogliere la violazione. Maggiore responsabilità del coda che comunque dovrebbe “chiudere” verso la linea di fondo e curare la propria area di competenza primaria. Assolutamente responsabile il guida che in una ultima azione con pochissimi secondi da giocare deve essere in grado di guardare e portare un aiuto su una giocata decisiva. Fischiare immediatamente la violazione di palla fuori campo, confermata da una revisione IRS, avrebbe garantito le squadre e lo spirito delle regole.

Attualmente siamo a conoscenza del fatto che la Federazione Turca abbia dichiarato che nessun errore è stato commesso dalla terna arbitrale. Probabilmente sarà stato richiesto anche un parere a FIBA. Certamente se ci sarà una risposta, in un senso o nell’altro, questa farà giurisprudenza in materia! Siamo curiosi di conoscere in quale direzione si muoveranno entrambe le strutture arbitrali. E’ evidente che se venisse data una lettura interpretativa dello status del tiratore, le interpretazioni FIBA attualmente in uso, sull’IRS, dovrebbero essere integralmente riscritte.




Chi ben comincia….


Il salto a due è l’essenza del basket! Individuale: lotta per conquistare il pallone; di squadra: “solo toccarla” verso un compagno. L’Eurolega ha deciso di nobilitare questo momento di gioco rimettendolo nel suo regolamento, non solo per l’inizio della gara, ma forse è proprio il primo a nascondere le insidie maggiori.
Non fatevi ingannare dalla sovraimpresione, siamo all’inizio del match, il Crew chief lancia la palla a due,  43rosso salta e col braccio colpisce il gomito del 22bianco che riesce comunque a battere la palla che però termina fuori. Il fischio di Umpire 2 assegna la rimessa alla squadra rossa. Visibile il disappunto del povero 22bianco. La partita non inizia bene!
Entriamo nel perimetro regolamentare e poi facciamo delle considerazioni. Il braccio di 22bianco è alto ma legale (nel cilindro) e viene sollevato verticalmente. Al momento dell’uscita della palla dalle mani dell’arbitro la palla diventa viva e la partita è iniziata. Il contatto provocato da 43rosso provoca un danno al 22bianco e un vantaggio per il Squadra rossa: un fallo deve essere fischiato.
Da qualche tempo numerosi giocatori si posizionano al salto a due come 22bianco, il braccio alto rende sicuramente più difficoltoso il lancio della palla. E’ normale che le braccia dei giocatori possano toccarsi, generalmente senza avere dei contatti fallosi, è altrettanto vero che in alcune circostanze il contatto possa creare un danno è portare un vantaggio. La capacità dell’arbitro sta nel leggere il contatto, valutarne la natura e decidere la sanzione corretta. Vi ricordo che pur essendo in un salto a due il fallo non deve essere necessariamente antisportivo.
Il contatto di 43rosso è evidente e meriterebbe un fischio arbitrale. A questo punto la domanda che vi sarete fatti è: il fallo è PF o UF? Il contatto provocato da 43rosso è un normale tentativo di giocare la palla? Oppure il giocatore si disinteressa di giocare la stessa e gioca solo il braccio dell’avversario? Vista la velocità a cui avviene,  almeno una chiamata di PF, avrebbe consentito una eventuale revisione IRS per l’upgrade a UF. Certo che un occhio allenato e soprattutto concentrato avrebbe dovuto rilevare l’infrazione commessa da 43rosso. Il fallo è chiaramente UF è rientra nel primo criterio dell’articolo 37.1.1. Una volta fischiato UF il gioco sarebbe ripreso con 2 tiri liberi per il 22bianco (freccia PA esposta con palla viva sul primo tiro libero in direzione attacco rosso) possesso palla rosso alla linea della rimessa con 10:00 sul cronometro di gara.
Il salto a due, soprattutto in EL, coglie spesso impreparati gli arbitri disabituati a gestirlo nei loro campionati nazionali, e comunque solo una volta per gara. La postura di saltatori come 22bianco necessità una diversa tecnica di lancio: da più in alto e con una sola mano, una sorta di tiro con impercettibile parabola; gli arbitri di piccola taglia o più anziani avranno sicuramente più difficoltà. Altro aspetto da curare, ma questo prima di entrare nel cerchio, è quello della posizione dei giocatori, che per “rubare” un millimetro e crearsi un vantaggio si dispongono nel modo più disparato spesso intrecciando piedi, gambe e braccia! Last but not least, permetteteci una considerazione: la partita inizia prima della partenza del cronometro, per cui il cervello deve essere acceso e funzionante, mancare un fischio in questo frangente denota scarsa attenzione e concentrazione.




Spionaggio arbitrale!


Può fare comodo costruire una ridda di ipotesi su una foto o un pezzo di video, andando a cercare dietrologie Machiavelliane su questo o quell’evento. Per quanto ci riguarda, siamo fermamente convinti che prima di tranciare un giudizio o buttare benzina sul fuoco bisogna informarsi, conoscere e soprattutto capire: ti invitiamo pertanto a guardare con attenzione ed ascoltare i rumori del campo delle clip che seguono. Fatto questo, trai la tua conclusione!

La querelle nasce sul fallo sanzionato a pochi secondi dalla fine della partita. Dopo l’esauriente spiegazione ufficiale proposta dal CIA sulla natura e classificazione del fallo¹, la polemica si sposta su un altro bersaglio: l’arbitro che origlia il time-out e preannuncia al compagno che la squadra bianca commetterà fallo! L’arbitro fa uno dei tanti gesti non convenzionali che vediamo in ogni partita: il problema non è il gesto, ma il significato soggettivo che gli vogliamo attribuire. Di fatto, l’arbitro ha semplicemente richiamato l’attenzione del collega su ciò che sarebbe accaduto poco dopo: una delle opzioni possibili che chiunque abbia “masticato” un briciolo di pallacanestro si potesse aspettare. Il fallo verificatosi pochi istanti dopo scaturisce da una decisione presa dall’allenatore, eseguita dal giocatore e fischiato dall’arbitro. Sul fatto che il fallo ci sia crediamo che nessuno abbia da eccepire, come sul fatto che il regolamento preveda la revisione di questo contatto all’Instant replay.

 

Ma facciamo un piccolo salto indietro: come si sono comportati gli arbitri dal momento in cui è stata fatta la richiesta del time out? Hanno fatto qualcosa di diverso dal solito? Dopo la richiesta di sospensione gli arbitri, come sempre accade, rimangono sul terreno di gioco.  Dopo 50” suona la sirena e il time-out è finito! Le squadre si attardano e la sirena viene suonata di nuovo dagli ufficiali di campo: a questo punto gli arbitri si avvicinano all’area della panchina per invitare i giocatori a rientrare. La squadra bianca è già in campo, ma nonostante ciò l’allenatore sta ancora impartendo istruzioni. L’arbitro pertanto non è andato lì per “origliare”, ma sta solo facendo il suo lavoro. Ci permettiamo di aggiungere che probabilmente nel “vuoto” del palazzo non poteva non sentire quello che i protagonisti  si stavano dicendo.

Certamente il gesto dell’arbitro può sembrare ingenuo, ma comunque non possiamo dimenticarci che per sanzionare un fallo non viene MAI valutata l’intenzione dei giocatori, ma solo il gesto tecnico. Per i non addetti ai lavori, per nostalgici del fallo intenzionale e per i complottisti, aggiungiamo che il giocatore bianco per non incorrere nella sanzione di fallo antisportivo deve fare un fallo di normale intensità e tecnicamente nello spirito delle regole (vi ricordo che sul regolamento non esiste lo spirito del gioco). Nel caso specifico, il difensore arriva di corsa alle spalle dell’avversario, non ha un grande controllo della postura e colpisce il braccio sinistro dell’avversario senza nemmeno guardare la palla e senza aver nessuna possibilità tecnica di giocare la stessa. Commettere fallo comporta un rischio ed in queste situazioni la foga e l’adrenalina possono aumentare forza e velocità a scapito del controllo! Fare un fallo normale non è particolarmente difficile, ma bisogna usare la testa e non l’istinto!

La decisione di fare fallo prima possibile per dare due tiri ed avere l’ultimo pallone o subire un altro fallo è una scelta tattica! Ma sul regolamento non esistono falli tattici, falli onesti o falli di gioco; esistono solo falli personali, antisportivi, da espulsione, chiaramente definiti e circoscritti. Possiamo discutere della disomogeneità applicativa, ma finché a fischiare saranno esseri umani, gli errori si potranno limitare e non eliminare. La regola del fallo antisportivo può non piacere, ma finché non verrà cambiata tutti devono giocare, arbitrare, commentare e tifare con quella.

Dopo questa piccola divagazione, torniamo alla clip: possiamo pensare che un arbitro si faccia condizionare dal gesto del collega, sparando un fischio sulla prima spolverata che avviene? Noi pensiamo che la comunicazione, ancorché non convenzionale, possa aumentare l’attenzione per garantire una tempestività di fischio che tuteli entrambe le squadre.  Una chiamata immediata spesso previene ulteriori contatti, spesso più intensi e che possono trasformare un fallo normale in un fallo antisportivo. Il gesto dell’arbitro che mima la richiesta di fallo da parte del coach può apparire ingenuo,  ma non ha nessun effetto sul dopo: il gesto non modifica nessuno scenario,  né tecnico,  né tattico! I giocatori vanno dove hanno detto gli allenatori e fanno ciò che è stato loro richiesto!

Gli arbitri si guardano in campo e a volte ammiccano, altre indicano; parlano nei time out e negli intervalli di giocatori, contatti, comportamento, pressione, sostituzioni, di ciò che si aspettano al rientro in campo dei giocatori:  questo non li condiziona minimamente, al massimo li prepara a qualche aspetto peculiare della partita. Lo scambio di informazioni non vuol dire mettere un colpo in canna, tantoméno sparare un fischio a vanvera.

Qualcuno ci ha chiesto: perché  ha fatto quel gesto? Non lo sappiamo! Probabilmente con il senno di poi, l’arbitro si taglierebbe una mano, ma vogliamo ribadire che il gesto ai fini del gioco ed in quella giocata è assolutamente irrilevante. Probabilmente tra poco gli arbitri avranno auricolare e microfono e quindi perlomeno a palla morta e cronometro fermo, una volta sputato il fischietto, potranno comunicare senza gesticolare. Siamo curiosi di vedere come funzionerà il connubio tra fischietto e microfono, in uno sport dove si deve tenere sempre il fischio in bocca, ma per favore la prima volta che un arbitro si toglierà il fischietto per parlare nel microfono e perderà una chiamata non crocifiggetelo. Parlare è più umano che fischiare!

Se ci possiamo permettere un suggerimento, sarebbe molto più semplice ed uniforme se i falli e le violazioni venissero letti, valutati e fischiati secondo le regole e non secondo il pensiero individuale di chi osserva: che abbia un fischio in bocca o meno.




Il rovescio della medaglia



Il rovescio della medaglia.
Se ogni tanto gli attaccanti cercano di rubare un fallo allargando una gamba ed andando alla ricerca di un improbabile contatto falloso, ben più problematica da gestire è la situazione in cui il difensore va ad occupare lo spazio di ricaduta del tiratore, commettendo un “landing foul”. Abbiamo trattato nell’ultimo post diritti e doveri dei giocatori che staccano i piedi dal terreno ed in volo ritornano dove hanno saltato oppure atterrano in un punto del campo che era libero al momento del salto. Se nelle situazioni di “spread off leg” i giocatori possono cadere dopo essersi toccati in volo, la situazione di “landing foul” presenta molti più rischi e possibilità di infortunio per il giocatore che finisce per “inciampare” su uno o entrambi i piedi del difensore anziché trovare, all’atterraggio, una superficie regolare e piana come il parquet. Chiunque abbia giocato a pallacanestro, avrà provato quanto sia doloroso prendere una storta alla caviglia: atterrare su un piede di un avversario può essere molto pericoloso e gli infortuni oltre che alle caviglie possono riguardare tutte le articolazioni e anche la schiena.

Cosa è successo:

  • Clip 1 – 15rosso palleggia sull’arco da tre punti, si arresta e tira, 22giallo salta per contrastare il tiro ma finisce sotto i piedi dell’avversario. L’arbitro sanziona fallo sul tiratore: 3 tiri liberi.
  • Clip 2 – 14bianco palleggia e si arresta per un tiro da 3pt, 10nero salta per contrastare il tiro e ricadendo va ad urtare l’avversario. L’arbitro sanziona fallo sul tiratore: canestro valido da 3pt e 1 tiro libero aggiuntivo.

Nella prima clip il difensore, nettamente in ritardo arriva con un piede sotto il piede destro del tiratore che non è ancora tornato con entrambi i piedi per terra, il canestro non viene realizzato. L’intervento difensivo potrebbe diventare pericoloso per l’attaccante anche in relazione al fatto che il difensore ruota su se stesso andando a invadere il cilindro dell’avversario.

Nella seconda clip il difensore oltre ad essere in ritardo è anche fuori equilibrio; il contatto falloso procurato avviene quando il tiratore ha messo entrambi i piedi in terra, il canestro sarà comunque da convalidare, ma il fallo sanzionato comporterà una rimessa laterale bianca perché l’atto di tiro si è ormai concluso. Se la squadra nera fosse stata in penalità nel quarto allora il fallo avrebbe avuto come sanzione due tiri liberi.

In entrambe le situazioni, i contatti fanno parte del gioco e del ritardo dei difensori; ci sono purtroppo alcune giocate in cui il difensore “camminando” si mette proprio sotto il punto di ricaduta e le conseguenze del fallo sono pericolose. Questo tipo di azione si configura nei criteri del fallo antisportivo o da espulsione, in relazione alle modalità in cui si svolge. Curiosamente la FIBA ha inserito questo criterio non nell’articolo 37 o 38, ma nell’articolo “33.6 Giocatore in aria”: creando di fatto sesto criterio per la valutazione del fallo antisportivo.

Questa tipologia di contatto deve essere sanzionata consistentemente e ne deve essere limitato l’abuso da parte dei difensori, soprattutto nelle condizioni in cui il contatto possa provocare un infortunio grave dell’avversario. I giocatori sono il bene primario della pallacanestro e devono essere adeguatamente protetti (dagli arbitri), ma il rispetto degli avversari deve essere un dogma per qualunque giocatore!

Abbiamo parlato di questa clip con Tommaso Tani nel “4° angolo” Rubrica di tecnica arbitrale di 3PO Podcast!




Colpo di spugna!

Il gioco non finisce mai di mostrarci quante variabili possano incidere su una regola e quanto una discontinuità dello standard possa rendere complicata anche la gestione più semplice. Se poi ci mettete lo scorrere del tempo e del gioco che può eliminare il ricordo di quanto successo come il più classico dei colpi di spugna, vi ritroverete pieni di dubbi e nel bel mezzo di un errore tecnico. E’ inutile imparare a memoria le casistiche e confidare nell’aiuto dei compagni perché la vostra sicurezza ne scanserà l’apporto, inutile aspettarsi di trovare delle risposte se non (vi) farete le domande giuste!



Cosa è successo:

  • la palla legalmente battuta dal 2rosso termina direttamente fuori; il gioco riprende con una rimessa dalla linea laterale per la squadra bianca in zona di attacco. La palla passata da 8bianco verso il 31bianco non è controllata e termina direttamente fuori dalla linea di fondo. Sulla successiva rimessa del 2rosso la palla è immediatamente controllata dal 24rosso che imposta l’azione d’attacco.
  • Nel resto del 1° quarto non si verificano situazioni di salto a due amministrate con la freccia di possesso alternato.
  • All’inizio del 2° quarto la freccia di possesso alternato indica la direzione di attacco rossa; prima della rimessa gli arbitri hanno il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato, ma la loro ricostruzione non è sufficiente ad evitare l’errore! Anche dal tavolo non arriva l’imbeccata ed il gioco prosegue erroneamente con una rimessa per la squadra rossa.

Il salto a due è la situazione di gioco di cui abbiamo visto e scritto più spesso, ripetendo fino alla nausea i criteri ed i cardini fondamentali della regola; evidentemente c’è qualcosa di diabolico che in molte partite inceppa il meccanismo mentale degli arbitri e degli ufficiali di campo, portandoli attraverso una catena di sbavature ed omissioni al compimento dell’errore tecnico. Se la clip propone da un lato il tentativo di collaborazione da parte della terna arbitrale, dall’altro stride il distacco col tavolo, che non interpellato persevera silenziosamente nell’errore.

Certamente avrete capito che la rimessa di possesso alternato ad inizio 2° quarto sarebbe spettata alla squadra bianca: sul salto a due la palla termina fuori dal campo senza che nessun giocatore controlli la palla viva sul terreno di gioco, cosa che avviene anche sulla successiva rimessa in gioco (il tocco di 31bianco non è e non può essere considerato controllo). Il primo “vero” controllo della palla viva sul terreno è pertanto ad opera del 24rosso, ed in quel momento la freccia di possesso alternato dovrebbe essere esposta dal segnapunti in direzione del verso di attacco bianco. Purtroppo la fretta di riprendere il gioco ad inizio secondo periodo interrompe brutalmente la ricerca della soluzione corretta; il gesticolare di uno degli arbitri farebbe pensare ad un “no control ball”, ma comunque si arriva ad un nulla di fatto e senza nemmeno andare a chiedere al tavolo se qualcuno nutrisse gli stessi dubbi.

Non sappiamo e non vediamo cosa succeda al tavolo tra la battuta della palla a due e l’uscita della palla. Non vediamo gesti da parte degli arbitri sul posizionamento della freccia, che dovrebbe essere ancora neutra. La pausa per il reset dei 24” a 14” può aver distratto un po’ tutti. Successivamente sulla rimessa bianca l’arbitro coda fa il segnale col pollice alto come se il tavolo avesse esposto correttamente la freccia di PA. Probabilmente sia il segnapunti che l’arbitro hanno valutato un controllo di palla del 31bianco che non è avvenuto;  in questo frangente sarebbe interessante sapere se l’operatore ai 24 ha fatto partire il cronometro. Ad ogni modo, sulla rimessa successiva da parte della squadra rossa, dopo il controllo da parte del 24rosso quando l’immagine si allarga possiamo vedere sul tavolo la freccia di possesso esposta (direzione attacco rosso?) e nessun arbitro confermarne la correttezza. L’automatismo compiuto poco prima elimina (momentaneamente) il dubbio, che però stranamente si ripresenterà (inconsciamente?) all’inizio del quarto successivo. Il senso di disagio e la sensazione che qualcosa non stia funzionando correttamente prende tutti gli arbitri, ma il tempo ed il gioco trascorsi hanno cancellato il ricordo dell’inizio della partita.

Riportiamo qui di seguito alcuni concetti fondamentali che molti di voi riterranno scontati, ma mai come in questo caso repetita juvant!

  • La freccia sarà esposta quando un giocatore controlla la palla viva sul terreno di gioco.
  • Un tocco della palla per ottenerne il controllo: non è controllo di palla!
  • La squadra che rimette da fuori campo controlla la palla viva ma non la controlla sul terreno di gioco.
  • Un tiratore di tiro/i libero/i controlla la palla viva sul terreno di gioco
  • Il controllo della palla viva sul terreno di gioco è indipendente dal fatto che il cronometro di gara sia fermo o in movimento
  • Il display dei 24/14 partirà comunque al primo tocco legale della palla o quando la palla tocca il primo giocatore in campo.
  • l’arbitro responsabile deve controllare che la freccia sia esposta nel verso corretto e fare un segnale col pollice su al tavolo. Il tavolo non deve replicare il gesto.

Troppe volte la ripetizione meccanica di un gesto, senza una accurata lettura della giocata, porta a commettere degli errori. L’utilizzo della meccanica e delle segnalazioni deve essere sempre consapevole: non fate le cose a memoria, ma guidate le azioni con il pensiero, sapendo sempre cosa state facendo: non potete eliminare gli errori, ma sicuramente li potrete limitare tantissimo!

Di questa clip abbiamo parlato con Tommaso Tani nel “4° angolo” Rubrica di tecnica arbitrale di 3PO Podcast!




3 secondi?

Una delle regole tanto invocate dagli spalti, quanto estemporaneamente fischiata sul campo: 3 secondi! Molti anni fa il fischio poteva servire a liberare le aree intasate da giocatori grossi e lenti. Oggi l’atletismo e la mobilità dei giocatori grandi, che spesso tirano fuori dall’arco, rende la regola generalmente obsoleta quantomeno ad alto livello. I 3 secondi meritano di contro un occhio d’attenzione a livello giovanile o nei campionati minori, dove per distrazione, stanchezza o furbizia qualcuno ne cerca di trarre vantaggio. Se nel triplo arbitraggio la competenza è ripartita tra il guida ed il centro, nel doppio ricade quasi completamente sulle spalle del guida, fermo restando la responsabilità di qualunque arbitro nelle situazioni in cui l’illegalità sia così evidente da non poter essere trascurata.



Cosa è successo: 43bianco in movimento riceve nell’area dei tre secondi, passa la palla verso 11bianco nell’angolo mentre 43bianco finisce fuori campo. Mentre 11bianco inizia la penetrazione 43bianco rientra in area e ricevuto il pallone dal compagno lo scarica immediatamente fuori per il 31bianco. L’arbitro guida sanziona violazione di 3”, il tiro scagliato e realizzato da 31bianco non è valido. Rimessa dal fondo blu.

Un velosiccimo ripasso della regola:

  • L’area è un rettangolo, linee incluse, di 4,9 metri (tiro libero-linea di fondo) per 5,8 metri (linee con gli spazi per i giocatori a rimbalzo).
  • Per commettere violazione di tre secodi, la squadra deve:
    • essere nella sua metà campo d’attacco ed essere in controllo di palla
    • il giocatore deve trovarsi in area da almeno 3secondi – con o senza palla – mentre il cronometro di gara è in movimento. Al giocatore deve essere consentito di:
      • fare un tentativo per uscire
      • rimanere in area se lui o un suo compagno sono in atto di tiro e la palla sta uscendo dalle mani per un tiro
      • palleggiare per tirare se è dentro l’area da meno di 3”.
    • Per uscire dall’area il giocatore deve mettere entrambi i piedi fuori dall’area.
    • Un giocatore che per evitare di commettere violazione di 3” esce e rientra dalla linea di fondo commette una violazione.

Nello sviluppo dell’azione possiamo notare che l’arbitro guida controlla la giocata; tra il momento in cui 43bianco entra nell’area e quello del fischio passano 5.6 secondi: prima di uscire sosta inarea meno di 2” e dal suo rientro in area al momento del passaggio passano meno di 3”. Certamente la situazione è anomala e siamo al limite della regola e della sua interpretazione. Possiamo però dire che il 43bianco è uscito dal campo con entrambi i piedi per uno slancio atletico e non per evitare di commettere una violazione, per poi rientrare legalmente. Passare la palla fuori area quando si è dentro da meno di 3” non è violazione.

E’ evidente che tutta questa massa di informazioni debba essere elaborata dall’arbitro in un battito di ciglia e che degli errori possano essere commessi. Certo è che se il giocatore avesse abbandonato l’area per evitare di commettere violazione il fischio sarebbe dovuto arrivare, immediatamente, al suo rientro in area. Se la scelta deriva dal tempo trascorso in area dal rientro al passaggio fuori, la chiamata appare affrettata anche in ragione del fatto che il fischio arriva quando 31bianco sta tirando ed un canestro, molto probabilmente legale, sarà annullato.

E’ assolutamente vero che stazionare nell’area dei 3” possa costituire un vantaggio su una eventuale azione di rimbalzo, ma una volta rilasciato il tiro la squadra non è più in controllo di palla e il fischio non deve essere fatto. Dove non si riesce con l’arbitraggio preventivo (usate la voce per “aiutare” i giocatori a uscire!) il fischio per la violazione deve arrivare tempestivamente. Una volta stabilito il metro questo deve essere mantenuto equamente per tutto l’arco della gara, visto che è improbabile che in una gara dopo il fischio di una violazione questa sparisca definitivamente.

C’è anche un altro piccolo errore, chi lo trova?

 

Per ulteriori approfondimenti potete cliccare su questo link:

Dove con Tommaso Tani di Abbiamo analizzato molto dettagliatamente la situazione in un intervento nel podcast “Psicologia”

 




Attaco e difesa

Una delle più grosse difficoltà nell’arbitraggio del basket è la valutazione dei contatti tra giocatori che si muovono. Una decisione presa solo sul momento finale – impatto – spesso non è sufficiente per “indovinare” il responsabile ed “azzeccare” la chiamata. Arbitrare non è una scommessa: conoscenza del gioco e delle regole vanno coniugate con una precisa lettura del gioco, soprattutto quando i giocatori si “scontrano” arrivando da direzioni diverse e spesso fluttuando nell’aria.

Cosa è successo: 3blu riceve fuori dall’arco partenza incrociata per superare l’aiuto due palleggi e jump di potenza per un tiro nel cuore dell’area, 9  e 21giallo chiudono lo spazio davanti al semicerchio. 3blu e 9giallo finiscono sul parquet. L’arbitro centro e l’arbitro coda fischiano, il loro body language è eloquente: hanno fischiato esattamente uno il contrario dell’altro! Mentre la palla si adagia nella retina per il sorpasso blu, il coda fa “un passo indietro” e lascia il campo al compagno: fallo della difesa, canestro per il 3blu e il tiro libero aggiuntivo che porta la squadra blu a 100 per la vittoria finale.

Sul regolamento il criterio di lettura è chiaro: dopo aver stabilito una posizione legale di difesa, il difensore può fare uno “scivolamento difensivo” indietro o lateralmente ed in caso di contatto non può esserne ritenuto responsabile; in aggiunta, deve essere fischiato un fallo di sfondamento all’attaccante se un contatto avviene sul petto del difensore o causa a quest’ultimo un danno tecnico e/o fisico.

9giallo esegue perfettamente il movimento difensivo fermandosi fuori dal semicerchio prima che 3blu stacchi da terra;
9giallo sposta indietro il piede destro lasciando ulteriore spazio all’attaccante che prima di rilasciare il tiro provoca il contatto: fallo di sfondamento!
Il canestro doveva essere annullato ed il gioco doveva riprendere con una rimessa per la squadra gialla dalla linea laterale alla linea di tiro libero estesa.

Oltre al comunicato (trovate sotto il link) Euroleague ha deciso di fermare gli arbitri, revocando anche delle designazioni già inviate. Gli arbitri hanno “saltato” i successivi quattro turni della manifestazione!

Per ulteriori approfondimenti potete cliccare su questi link:

Dove con Tommaso Tani abbiamo analizzato molto dettagliatamente la situazione in un intervento nel podcast “Decidere”

Comunicato Eutroleague:  https://www.euroleague.net/news/i/aaaw3k4ot9ucr8p8/euroleague-basketball-report-on-fenerbahce-beko-istanbul-valencia-basket-defensive-foul-call




Nemesi!

Il contropiede o la transizione veloce sono armi tattiche e come tali chi le subisce cerca di arginarle in qualunque modo. Cercare di fermare l’avversario in modo legale o illegale si può fare in molti modi, purtroppo non c’è troppo tempo per pensare e spesso gli interventi sono goffi o scomposti, a volte in ritardo! L’instant replay sembra offrire una sorta di panacea per molti mali, in primis quello di prendere una decisione fortemente impopolare come quella di fischiare un fallo antisportivo. La nuova regola che consente l’upgrade (molto frequente) o il downgrade (molto raro) del contatto falloso, da “rivalutare” attraverso lo strumento elettronico diventa una sorta di nemesi dell’arbitraggio stesso. Se l’accettazione di una decisione, ancorché errata, deve passare attraverso l’utilizzo dello strumento televisivo, la “spersonalizzazione” del ruolo dell’arbitro è decisamente a buon punto!

Le prossime clip offrono svariati spunti di riflessione; cercheremo di guidarvi sui sentieri impervi che cercano di connettere il gioco con le regole, ed anche dove la ragione non riesce a trovare una valida relazione tra quanto accaduto e quanto deciso, cercheremo di capire quanto “il fattore umano” e la “percezione” possano influenzare le scelte.


Situazione 1 – 10bianco va in contropiede senza avversari tra sé ed il canestro quando 9rosso devia la palla col braccio destro e provoca un contatto laterale con 10bianco. L’arbitro competente sanziona un fallo personale a 9rosso. Su suggerimento del compagno e dopo aver riesaminato l’azione, il fallo viene “aumentato” ad antisportivo.


Situazione 2 – 5bianco intercetta un passaggio e, dopo un contatto con 11blu, acquisice il controllo della palla e si invola in contropiede. I due giocatori vengono a contatto ed entrambi cadono sul terreno di gioco. L’arbitro centro sanziona un fallo a 11blu. Dopo una revisione dell’IRS il fallo di 11blu da personale viene “upgraded” ad antisportivo.


Situazione 3 – 0giallo marcato da 32nero tira da tre punti. il tiro è deviato dallo stesso giocatore che immediatamente parte in contropiede. 0giallo in ritardo commette un evidente fallo antisportivo. I due giocatori finiscono a terra sotto canestro e tentano di rialzarsi: 0giallo cerca di trattenere a terra l’avversario con una gamba, mentre 32nero scosta la gamba con una mano per rialzarsi. Dopo l’intervento dell’arbitro centro, ed in presenza di un atto “probabilmente violento” gli arbitri vanno a consultare l’instant replay. Dopo la revisione delle immagini viene sanzionato un fallo antisportivo a 32nero ed il gioco viene ripreso  con una situazione di salto a due amministrata con la freccia di possesso alternato.

In tutte e tre le situazioni la decisione, anche a fronte di una attenta revisione delle immagini (che potrebbero essere diverse da quelle visionate sul campo) , appare eccessiva ed in alcuni casi poco equa ed equanime nei confronti dei componenti delle squadre.

Situazione 1 – l’intervento di 9rosso, che è in vantaggio rispetto all’avversario, è col palmo della mano sul pallone; è evidente che il contatto successivo non possa essere trascurato, ma l’upgrade a fallo U appare una estremizzazione dei criteri del fallo U: contatto laterale provocato da un difensore nel tentativo di fermare un attaccante che non ha avversari tra se e il canestro;  contatto duro o eccessivo effettuato da un giocatore nel tentativo di giocare la palla o un avversario. L’input arrivato dal centro per una revisione IRS del contatto probabilmente ha complicato le cose e confuso le idee.

Situazione 2 – il passaggio deviato da più mani è toccato da 5bianco e 11blu entrambi con i piedi sollevati dal terreno. Nel momento in cui 5bianco si impossessa della palla il piede destro di 11blu urta il sinistro di 5bianco che cade rovinosamente a terra. il contatto appare fortuito ed anche il body Language dei giocatori non fa pensare ad un tentativo del giocatore blu di fare male all’avversario con uno sgambetto. Delle tre scelte possibili: fallo P,U o D quella operata dopo la visione delle immagini appare la meno coerente con lo spirito delle regole. Se il contatto è fortuito, avendo comunque creato un danno tecnico la sanzione di fallo P doveva essere confermata; se nel contatto fossero state ravvisate eccessiva durezza ed il tentativo di fermare l’avversario con uno sgambetto il fallo P doveva essere aumentato a D.

Situazione 3 – l’arbitro guida dopo aver fischiato, correttamente, il fallo antisportivo sul tiratore, rimane impalato ad osservare il gioco da lontano. Quando nasce il parapiglia tra i giocatori, il centro si butta in mezzo per calmare gli animi. 0giallo e 32nero continuano a sfidarsi a parole con atteggiamento battagliero. Risulta difficile trovare, tra giocatori a terra e in entrambi i contatti gli estremi per sanzionare un fallo antisportivo, ma il contatto di 32nero appare decisamente meno intenso di quello provocato da 0giallo. Così come il “trash talking” di 0giallo è decisamente più acceso e visibile rispetto a quello di 32nero. La successiva decisione di sanzionare solo 32nero con un fallo antisportivo produce una compensazione di sanzioni uguali. Ma l’inaspettato è l’assegnazione della palla alla squadra gialla! Infatti il fallo è stato commesso quando 32nero era ancora in controllo di palla e la stessa doveva essere riassegnata alla squadra nera per una rimessa dal fondo in attacco con il residuo sul display dei 24″ (nel caso specifico spento). Grazie all’errore tecnico, la squadra gialla dopo aver commesso l’unico vero fallo antisportivo della giocata, si ritrova la palla in mano.  Non sappiamo se nella concitazione del momento gli arbitri si siano dimenticati di chi controllasse la palla al momento del primo fischio, certo è che anche se al 32nero in occasione del contatto fosse per un attimo sfuggita la palla il suo movimento non poteva essere considerato un atto di tiro! Da anni riteniamo indispensabile che in occasione di una revisione IRS lo strumento sia utilizzato anche per determinare quale squadra avesse il controllo di palla al momento del fischio per una infrazione, questo eliminerebbe moltissimi errori in fase sanzionatoria.  Molto più correttamente sia 0giallo che 32nero potevano essere richiamati o in ultima ratio sanzionati entrambi con un fallo tecnico per atteggiamento provocatorio. Quest’ultima soluzione avrebbe provocato l’espulsione (senza sanzioni aggiuntive) per 0giallo per aver commesso un fallo U e un fallo T! In entrambi i casi sarebbe rimasta da amministrare la sanzione del fallo U sul 32nero.

Per quanto possa essere utilizzato lo strumento di revisione, se la lettura delle immagini è superficiale o sommaria oppure guidata dal giudizio personale dell’arbitro, sarà sempre più difficile trovare uniformità e coerenza nella valutazione di questi episodi. Un consiglio sull’uso dello strumento: per fare una lettura più coerente con quanto accaduto potrebbe essere comunque utile riguardare l’azione da quando parte in tutta la sua completezza? E’ possibile confermare una decisione o muoversi sulla scala dei provvedimenti anche saltando un passaggio. Come vi avevamo anticipato in un post della fine dello scorso campionato, la FIBA ha confermato che un fallo fischiato U o D può essere downgradato ma non cancellato!

 

 




Fallo cancellato!

13bianco in atto di tiro subisce fallo dal 50rosso, 22bianco spinge il 10rosso a rimbalzo. L’arbitro guida fischia due volte: un fallo personale al 50rosso e un fallo antisportivo al 22bianco. L’arbitro segnala i due falli personale (P) e antisportivo (U) e l’intenzione di rivedere il fallo U all’IRS. Dopo aver rivisto la giocata, l’arbitro informa l’allenatore rosso della sua decisione e segnala di nuovo al tavolo degli ufficiali di campo il fallo del 50rosso, correggendo una prima errata segnalazione per fallo del 10rosso (2 tiri liberi), dopo aver cancellato il fallo U del 22bianco, il gioco riprende con 2 tiri liberi per il 13bianco con i giocatori collocati a rimbalzo.

Considerazioni:

  • Quando viene fischiato il fallo di 22bianco la palla è morta
  • Un fallo personale è un contatto illegale di un giocatore con un avversario, sia a palla viva che a palla morta (RT 34.1.1); un fallo antisportivo è un contatto di eccessivo, duro causato da un giocatore nel tentativo di giocare la palla o un avversario (RT 37.1.1 2° pallino – C2)
  • Il sistema IRS può essere sempre usato per decidere prima di scrivere sul referto di gara un fallo “In qualunque momento della gara – se un fallo personale, antisportivo o da espulsione rientra nei criteri per quel tipo di fallo o deve essere incrementato* o diminuito* o deve essere considerato un fallo tecnico (RT 46.12 3° pallino 3^ lineetta)”
  • Il fallo rivisto anche se non avvenuto non può essere cancellato (FIBA Int. Uff. 46-11), nel caso il contatto non ci sia il fallo U sara diminuito a fallo P o a fallo T in caso di simulazione o di uso illegale dei gomiti senza contatto (FIBA Int. Uff. 46-10)
  • L’interpretazione FIBA 42-3 non può essere applicata perché il primo ed il secondo fallo sono su due giocatori diversi e non nella stessa azione di un giocatore in atto di tiro e movimento continuo (in cui la palla non diventa morta)

Noi non abbiamo a disposizione le immagini dell’IRS esaminate sul campo; possiamo solo leggere le immagini dalle riprese di Eurosport player. Il contatto causato da 22bianco sembra essere inutile e vicino alla spalla/collo del 10rosso; quando il contatto comincia la palla è morta o molto vicina a morire. Il fallo chiamato come U non dovrebbe essere diminuito e la decisione iniziale dovrebbe essere confermata. Il gioco dovrebbe riprendere con 2 tiri liberi per il 13bianco senza giocatori a rimbalzo, poi due tiri liberi per il 10rosso con possesso palla rosso alla linea della rimessa in attacco con 14” sul display.

Molte persone ci hanno chiesto se il fallo U potesse essere diminuito a P. Il Regolamento tecnico prevede che questo possa essere fatto (RT 46.12 3° pallino 3^ lineetta), ma una volta diminuito non può essere cancellato dal referto (FIBA Int. Uff. 46-11). In caso di diminuzione da U a P il gioco sarebbe dovuto riprendere come segue:

  1.  se il fallo di 22bianco fosse rientrato nei primi 4 falli di squadra nel quarto, la sanzione per il fallo di 22bianco sarebbe stata rimessa rossa. Il gioco sarebbe dovuto riprendere con i due tiri del 13bianco senza giocatori a rimbalzo. Sia che l’ultimo tiro libero fosse realizzato o no la rimessa dal fondo in difesa per la squadra rossa sarebbe stata dal punto più vicino all’infrazione del 22bianco.
  2. se il fallo del 22bianco fosse stato il 5° o più di squadra nel quarto, la sanzione per il fallo P del 22bianco sarebbe stata di 2 tiri liberi per il 10rosso. La penalità è uguale a quella del fallo del 50rosso sul 13bianco. Entrambe le penalità, uguali, devono essere cancellate, poiché al momento della prima infrazione la squadra bianca era in controllo di palla, il gioco deve riprendere con una rimessa bianca dalla linea di fondo in zona di attacco con il residuo di secondi presenti sul display al momento della prima infrazione fischiata.

* incrementato e diminuito sono la traduzione italiana sul RT dei termini originali upgraded e downgraded. Considerando che le regole dispongono i falli: personali, antisportivi, squalificanti, su una scala di gravità (sia per il danno arrecato sia per la sanzione), il protocollo IRS permette di riclassificare il fallo muovendosi verso l’alto o verso il basso senza necessariamente fare un gradino alla volta. Come avrete letto si può passare da P a D e viceversa senza passare da U; in alcuni casi P/U/D possono essere trasformati in T (quando non è avvenuto un contatto), ma un fallo rivisto con l’IRS non può essere cancellato.

Ringraziamo Eurosport per averci fornito la clip.




Dentro il canestro!

00:12.2 nel 4° quarto Rossi 87-85 Bianchi. Il secondo tiro libero di 22bianco rimbalza sull’anello quando 8bianco con un tap tocca la palla nel canestro. Coda e centro convalidano da due punti per il pareggio. Il cronometro di gara parte in ritardo e poi viene fermato dopo 2.9”. Gli arbitri interrompono il gioco e vanno al tavolo per rivedere la giocata al monitor dell’IRS. Dopo alcuni replay e circa un minuto gli arbitri correggono il valore del canestro in 1pt. L’allenatore rosso richiede sospensione, dopo di che il gioco riprende con una rimessa rossa in zona di attacco alla linea della rimessa con 00:12.2 sul cronometro di gara.

Questa è una situazione molto interessante con diversi articoli del regolamento che si intersecano. La decisione presa dagli arbitri anche se, pur di buon senso, si scontra totalmente con le regole. Vediamo perché:

  • L’attaccante può battere la palla che si trova all’interno del canestro e di conseguenza:
    • non è interferenza
    • Il tocco di 8bianco è legale
    • Il cronometro di gara deve partire!
  • Il valore del canestro è di 1pt, perché quando viene toccata la palla è già nel canestro!

Altre considerazioni:

  • Convalidare da 2pts anziché da 1pt è un errore correggibile!
  • Gli arbitri non possono usare l’IRS per stabilire se un canestro vale 1 o 2pts, perché il protocollo FIBA permette di rivedere solo per stabilire se il canestro vale 2 o 3pts! (FIBA deve pensare di cambiarlo)
  • Il cronometro di gara deve essere fermato quando la palla esce dalla retina!
  • Gli arbitri possono rivedere l’IRS per stabilire il tempo passato dal tocco di 8bianco a quando la palla esce dalla retina!

Come conseguenza di tutte le nostre considerazioni:

  • Il cronometro di gara deve essere corretto – non a 00:09.3 e nemmeno a 00:12.2
  • Gli arbitri possono correggere il valore del canestro da 2 a 1pt se si accorgono dell’errore!
  • Il gioco deve riprendere con una rimessa rossa in zona di attacco alla linea della rimessa con 14” sul display.

Quindi, se risulta in parte corretta la decisione di convalidare il canestro bianco da un punto, noi pensiamo che il percorso utilizzato sia sbagliato ed il lavoro fatto solo a metà; gli arbitri devono conoscere le regole e usarle senza abusarne, anche se le regole vanno in direzione opposta rispetto al buon senso o al senso di giustizia. Gli arbitri possono dubitare del valore di un canestro e confrontarsi su quanto accaduto, possono anche vedere l’IRS per stabilire il corretto scorrere del tempo di gioco, per poi decidere di correggere l’errata attribuzione di un punto e con l’aiuto dell’IRS il tempo di gioco trascorso. Se durante la visione della giocata riescono ad aggiungere informazioni (conferma) che la palla fosse dentro il canestro o no la loro decisione può essere più corretta. Noi pensiamo che sarebbe necessario, da parte di FIBA, correggere e migliorare il protocollo IRS, ora pieno di buchi e trappole; da parte degli arbitri, è necessaria una migliore conoscenza dei protocolli e delle regole, usando gli uni o entrambi quando consentito.

Non meno importante: i telecronisti prima danno una opinione sbagliata, poi cambiano versione,  ma spiegano la regola in modo sbagliato; non è permesso a nessuno, come la persona dietro al tavolo che sbircia il monitor IRS, di suggerire il valore (1pt) del canestro.