Instant Replay: manca ancora qualcosa?

image_pdfimage_print

L’introduzione dell’instant replay system (IRS) ha sicuramente segnato una svolta epocale in diversi sport: il basket italiano è stato uno dei primi ad adottare questa innovazione. Vorremmo sollecitare una profonda riflessione di tutte le componenti del movimento cestistico in merito alle peculiarità e all’attuale utilizzo di questo strumento.

La velocità del gioco rende alcune situazioni impossibili da leggere all’occhio umano; l’utilizzo della tecnologia al servizio del gioco è quindi indispensabile per aiutare i direttori di gara a sbagliare il meno possibile, soprattutto in quei frangenti della gara dove concitazione e pressione aumentano la difficoltà di valutazione. Quasi sempre le immagini sono di grande aiuto per prendere la decisione corretta: per questo dobbiamo dire grazie ai cameraman e ai registi che riescono a fornire agli arbitri le inquadrature migliori dalle varie angolazioni, ovviando all’assenza di profondità delle immagini televisive. Nella stragrande maggioranza dei casi le decisioni prese con il supporto dell’IRS sono ampiamente accettate sia dai protagonisti che dagli spettatori.

Ma attualmente utilizziamo questo strumento al 100% delle sue possibilità? Quando gli arbitri – o gli allenatori – possono ricorrere all’utilizzo dell’IRS? Nei campionati e nelle manifestazioni in cui è previsto, l’utilizzo della strumentazione è disciplinato dal RT 46.12  e da un protocollo emesso all’inizio di questo anno sportivo, scaricabile cliccando qui. Chi avrà la pazienza di leggere il documento si accorgerà che le situazioni in cui è possibile usare l’IRS sono definite in modo rigido: cosa inevitabile, altrimenti rischieremmo di avere troppo spesso gli arbitri davanti al monitor. Riteniamo però che in alcuni casi questa rigidità riduca l’utilità dello strumento in modo rilevante. Seguiteci e capirete perché!

 

Cosa è successo: 2azzurro rimette dal fondo, 31bianco devia la palla e cerca di andarla a prendere; 9azzurro è però il primo a mettere una mano sotto la palla, che rimbalza sui polpastrelli di 31bianco che non riesce mai ad afferrarla. Il fischio dell’arbitro per un fallo del 9azzurro interrompe il gioco. Dopo la segnalazione, mentre i giocatori si dispongono per l’esecuzione dei tiri liberi, gli arbitri decidono di controllare con l’IRS chi fosse il beneficiario dei tiri liberi e decidono di riprendere il gioco con il 31bianco in lunetta.

Probabilmente i più attenti e profondi conoscitori del gioco e delle regole avranno già capito che c’è qualcosa che non funziona: la rimessa in gioco è azzurra, i vari tocchi dei giocatori non determinano un cambio di controllo di palla quindi il fallo di 9azzurro è un fallo in attacco da sanzionare non con 2 tiri liberi, ma con una rimessa per la squadra bianca con un nuovo periodo di 24” (visto che mancano 19”41 alla fine del periodo, la squadra bianca avrà  diritto a tutto il periodo di tempo residuo per completare l’azione).

Il mancato cambio di possesso in questo caso è più facile da cogliere seduti in poltrona e magari con uno strumento che permette di sezionare il frame by frame dell’azione. In campo non se ne è accorto nessuno, sugli spalti pochissimi; gli stessi telecronisti delle varie emittenti – pur avendo a disposizione svariati replay – non hanno colto l’essenza del problema dedicandosi, come i protagonisti in campo, a capire chi dovesse tirare i tiri liberi.

In sostanza è stato usato l’IRS per determinare chi fosse il beneficiario dei tiri liberi relativi al fallo, ma in effetti la sanzione del fallo non prevedeva alcuna attribuzione di tiri liberi (per i puristi –  si  tratterebbe di errore correggibile, con tutto quello che ne consegue!). Il protocollo non consente all’arbitro di acquisire informazioni diverse se non quelle rilevanti per la soluzione del caso per cui viene utilizzato. Ma all’atto pratico vedere l’IRS spesso aggiunge una serie di informazioni che dovrebbero essere usate per garantire l’equità competitiva ed eventualmente sanzionare chi ha commesso le infrazioni alle regole, o come nel caso in oggetto, attribuire semplicemente la corretta sanzione senza modificare la chiamata!

Posto che il fallo fischiato non possa essere cancellato, se controllando l’IRS l’arbitro si accorge che al momento del fallo il controllo di palla è azzurro, ha ancora un senso stabilire chi è il beneficiario dei tiri liberi se questi non sono dovuti? Qualcuno avrebbe da obiettare se, una volta sanzionato il fallo di 9azzurro, si applicasse la corretta sanzione – possesso palla bianco?

Nel prossimo articolo vi proporremo altri due casi in cui l’IRS ha mostrato fatti importanti che si devono ignorare per rispetto del protocollo – scelta obbligata per gli arbitri! Vi aspettiamo per la seconda parte.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo letto 829 volte

banner amazon
Facebooktwitterlinkedinmail