Una delle regole tanto invocate dagli spalti, quanto estemporaneamente fischiata sul campo: 3 secondi! Molti anni fa il fischio poteva servire a liberare le aree intasate da giocatori grossi e lenti. Oggi l’atletismo e la mobilità dei giocatori grandi, che spesso tirano fuori dall’arco, rende la regola generalmente obsoleta quantomeno ad alto livello. I 3 secondi meritano di contro un occhio d’attenzione a livello giovanile o nei campionati minori, dove per distrazione, stanchezza o furbizia qualcuno ne cerca di trarre vantaggio. Se nel triplo arbitraggio la competenza è ripartita tra il guida ed il centro, nel doppio ricade quasi completamente sulle spalle del guida, fermo restando la responsabilità di qualunque arbitro nelle situazioni in cui l’illegalità sia così evidente da non poter essere trascurata.
Cosa è successo: 43bianco in movimento riceve nell’area dei tre secondi, passa la palla verso 11bianco nell’angolo mentre 43bianco finisce fuori campo. Mentre 11bianco inizia la penetrazione 43bianco rientra in area e ricevuto il pallone dal compagno lo scarica immediatamente fuori per il 31bianco. L’arbitro guida sanziona violazione di 3”, il tiro scagliato e realizzato da 31bianco non è valido. Rimessa dal fondo blu.
Un velosiccimo ripasso della regola:
- L’area è un rettangolo, linee incluse, di 4,9 metri (tiro libero-linea di fondo) per 5,8 metri (linee con gli spazi per i giocatori a rimbalzo).
- Per commettere violazione di tre secodi, la squadra deve:
- essere nella sua metà campo d’attacco ed essere in controllo di palla
- il giocatore deve trovarsi in area da almeno 3secondi – con o senza palla – mentre il cronometro di gara è in movimento. Al giocatore deve essere consentito di:
- fare un tentativo per uscire
- rimanere in area se lui o un suo compagno sono in atto di tiro e la palla sta uscendo dalle mani per un tiro
- palleggiare per tirare se è dentro l’area da meno di 3”.
- Per uscire dall’area il giocatore deve mettere entrambi i piedi fuori dall’area.
- Un giocatore che per evitare di commettere violazione di 3” esce e rientra dalla linea di fondo commette una violazione.
Nello sviluppo dell’azione possiamo notare che l’arbitro guida controlla la giocata; tra il momento in cui 43bianco entra nell’area e quello del fischio passano 5.6 secondi: prima di uscire sosta inarea meno di 2” e dal suo rientro in area al momento del passaggio passano meno di 3”. Certamente la situazione è anomala e siamo al limite della regola e della sua interpretazione. Possiamo però dire che il 43bianco è uscito dal campo con entrambi i piedi per uno slancio atletico e non per evitare di commettere una violazione, per poi rientrare legalmente. Passare la palla fuori area quando si è dentro da meno di 3” non è violazione.
E’ evidente che tutta questa massa di informazioni debba essere elaborata dall’arbitro in un battito di ciglia e che degli errori possano essere commessi. Certo è che se il giocatore avesse abbandonato l’area per evitare di commettere violazione il fischio sarebbe dovuto arrivare, immediatamente, al suo rientro in area. Se la scelta deriva dal tempo trascorso in area dal rientro al passaggio fuori, la chiamata appare affrettata anche in ragione del fatto che il fischio arriva quando 31bianco sta tirando ed un canestro, molto probabilmente legale, sarà annullato.
E’ assolutamente vero che stazionare nell’area dei 3” possa costituire un vantaggio su una eventuale azione di rimbalzo, ma una volta rilasciato il tiro la squadra non è più in controllo di palla e il fischio non deve essere fatto. Dove non si riesce con l’arbitraggio preventivo (usate la voce per “aiutare” i giocatori a uscire!) il fischio per la violazione deve arrivare tempestivamente. Una volta stabilito il metro questo deve essere mantenuto equamente per tutto l’arco della gara, visto che è improbabile che in una gara dopo il fischio di una violazione questa sparisca definitivamente.
C’è anche un altro piccolo errore, chi lo trova?
Per ulteriori approfondimenti potete cliccare su questo link:
Dove con Tommaso Tani di Abbiamo analizzato molto dettagliatamente la situazione in un intervento nel podcast “Psicologia”
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