Quante volte nella vita vi sarete detti: “se potessi tornare indietro!” Questo nel gioco del basket è un concetto difficilmente applicabile, soprattutto se la palla diventa viva, parte il cronometro, sono commessi dei falli o realizzati dei punti.
Guardate attentamente!
Cosa è successo: 1:43 alla fine del periodo, la squadra bianca segna un canestro. Viene concesso un time out alla squadra blu. Le squadre rientrano in campo, 11bianco riceve la palla dall’arbitro ed effettua la rimessa in gioco dal punto previsto: passa la palla a 22bianco, che la ripassa immediatamente a 11bianco, rientrato sul terreno di gioco. Dopo un attimo di disorientamento ed esitazione, 11bianco punta verso il canestro avversario mentre sopraggiunge 6bianco che riceve l’assist e segna due punti. A questo punto la squadra blu si accorge che qualcosa non è andato per il verso giusto e protesta; l’arbitro si reca al tavolo e comunica agli allenatori che il canestro viene annullato e che il gioco riprenderà con una rimessa dal fondo blu. Il gioco viene ripreso con rimessa blu e 1:28 da giocare prima del termine del periodo.
Prevedere l’imprevedibile: è accaduta una cosa talmente improbabile da essere inaspettata ed invisibile ai più: dopo un canestro realizzato la rimessa è stata effettuata dalla stessa squadra che aveva appena segnato due punti con giocatori e arbitri che per una manciata di secondi hanno inavvertitamente cambiato la direzione di gioco, salvo poi riprendere il giusto verso di attacco.
Come rimediare: il senso di ingiustizia e l’evidente errore hanno portato alla scelta di annullare il canestro, soluzione accettata da tutti, ma inaccettabile dal punto di vista regolamentare. Mettere la palla a disposizione della squadra sbagliata non è un errore correggibile, in quel momento la palla diventa viva! Se la rimessa viene effettuata nell’attimo in cui è giocata legalmente sul terreno di gioco parte il cronometro. Tutto quello che succede da quel momento in avanti deve essere considerato valido, canestro compreso.
Tempestività: gli arbitri si possono accorgere immediatamente o comunque prima di un canestro o fallo ed interrompendo il gioco ripristinare il corretto possesso di palla e la conseguente rimessa in gioco, ma anche in questo caso il tempo trascorso non può essere recuperato – come poi avviene anche nella clip!
Repetita juvant: siamo entrati a più riprese sull’argomento, un time out, se affrontato con leggerezza, può essere dannoso per la concentrazione di tutti gli attori della partita: gli allenatori a volte lo utilizzano di proposito per rompere ritmo e inerzia degli avversari, talvolta riuscendo nell’intento; per gli arbitri può essere un momento per rifiatare, ma la “tensione” non deve scendere mai, perché una volta calata non è semplice da riattivare! Ricordiamo che una linea guida arbitrale è quella di dirsi ad inizio time out come riprendere il gioco in tutti i suoi aspetti (chi ha diritto alla rimessa o ai tiri, punto di rimessa, tiratore, eccetra), probabilmente per eccesso di sicurezza qualcosa è saltato nella catena di comunicazione.
Correzione: la situazione analizzata rientra nell’errore correggibile di annullamento di punti. Sarebbe stato pertanto possibile ripristinare il punteggio corretto nei tempi e modi previsti dalla regola, mentre la correzione dell’errore effettuata durante l’intervallo di gioco, dopo il susseguirsi di più azioni, è arrivata fuori tempo massimo.
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