FALLO “TATTICO”
Riprendiamo volentieri uno spunto di Federico Danna, condividendo molto di quanto pubblicato da Flavio Tranquillo sul suo blog nell’articolo “Del fatto tattico” lunedì scorso.
Non torneremo sugli enunciati regolamentari, già correttamente trattati nell’articolo a cui ci riferiamo, ma vorremmo cogliere lo spunto per puntualizzare alcuni concetti un po’ nebulosi o misconosciuti dai più; l’argomento è spinoso, per cui speriamo avrete la pazienza di seguirci fino in fondo.
Innanzi tutto dobbiamo partire da una considerazione: sul Regolamento tecnico, il fallo tattico non esiste. Le tipologie di fallo sono classificate in: personale, doppio fallo, antisportivo, tecnico, da espulsione (regola 6 – art da 32 a 39). Un contatto falloso fischiato in transizione/contropiede, ancorché definibile “tattico”, deve essere quindi inquadrato e sanzionato solo in una di queste famiglie: personale, antisportivo, da espulsione.
Perché sia fischiato un fallo, il responsabile del contatto deve provocare un danno ad un avversario; bisogna riflettere sul fatto che spesso vengono fischiati dei falli a causa di contatti che non hanno alcun effetto sul gioco o sulla giocata . L’articolo 47 (senza nessun riferimento alla smorfia!) enuncia i principi fondamentali che l’Arbitro deve tenere in considerazione quando prende una decisione su violazioni e falli, applicando con coerenza il concetto di vantaggio/svantaggio. Nell’articolo si parla anche dello spirito delle regole, che non sono un insieme di divieti ma più semplicemente il “come si gioca a pallacanestro”; il buon senso citato dallo stesso articolo non è inteso nell’accezione individuale e soggettiva, ma in riferimento alle regole stesse, alle linee guida e alle direttive che sono emanate dalla FIBA e dalle federazioni nazionali.
Quando pensiamo al fallo “tattico” pensiamo subito ad un fallo fatto per interrompere una transizione o un contropiede. Come giustamente fa notare Flavio Tranquillo, il fallo tattico si può manifestare anche in molte altre situazioni di gioco. Una discriminante fondamentale è sicuramente la presenza del pallone: i falli commessi lontano dalla palla (marcamento/smarcamento, blocchi, taglia fuori, gioco dei pivot) nella maggioranza dei casi possono essere definiti come “tattici”, non sono fatti per giocare la palla (anzi sono commessi proprio per prendere un vantaggio sull’avversario), raramente sono antisportivi, quasi mai da espulsione, benché l’intensità del contatto possa essere grande. Sul giocatore con il pallone invece è molto più comune vedere contatti, duri, furbi, pericolosi, fatti senza alcuna possibilità tecnica di giocare la palla o giocando direttamente l’uomo. Un grosso aiuto nella lettura deve venire dalla posizione del pallone rispetto ai punti di contatto, e dalle traiettorie percorse dai giocatori. Comunque questi contatti, anche se ricercati, non possono essere sanzionati come antisportivi sulla presunzione di intenzionalità: l’Arbitro non può e non deve leggere nel pensiero dei giocatori.
Come è possibile discriminare la tipologia di contatto e classificare in modo corretto un fallo antisportivo piuttosto che un fallo personale? (compito primario della classe arbitrale)
- Requisito numero uno: conoscere il gioco
- Requisito numero due: conoscere le regole
- Requisito numero tre: leggere la giocata
- Requisito numero quattro: valutare il danno
- Requisito numero cinque: decidere!
Decidere se fischiare o non fischiare, perché a volte il fischio crea un danno maggiore del non fischio e negli esempi vedrete perché!
Esiste sempre una zona grigia dove la differenza tra fallo Personale e Antisportivo è labile, così come quella tra fallo Antisportivo e da Espulsione. Se non possiamo essere perfetti dobbiamo pretendere però di avvicinarci il più possibile ad una lettura dei contatti coerente con lo spirito delle regole, soprattutto per contatti simili che avvengono magari nella stessa gara.
Partita 1
5blu si disinteressa del pallone e gioca l’avversario 8bianco con una sorta di body check sul tronco Fallo Antisportivo – (8bianco accentua effetto contatto)
4blu finta e si alza per tirare, 22bianco dopo aver saltato sulla finta si aggrappa al braccio di 4blu per impedire la realizzazione del canestro Fallo Antisportivo
22blu intercetta perpendicolarmente 8bianco sul braccio destro che palleggia a sinistra Fallo Antisportivo
9bianco arresto finta e tiro, 10blu fuori cilindro contatto con il corpo Fallo Personale completa l’opera calando un fendente con il braccio Fallo Antisportivo (si sanziona solo un fallo antisportivo).
5blu batte 9bianco che lo cintura da dietro Fallo Antisportivo
6bianco palleggia a sinistra, 11blu lo fa passare e poi lo aggancia su spalla e braccio destro Fallo Antisportivo
Tutti i falli sono stati fischiati Personali. E’ stato tenuto un metro accettato, ma non accettabile da un punto di vista strettamente tecnico.
Partita 2
31celeste batte cambio di direzione in palleggio a destra quando 5giallo lo afferra sul braccio sinistro Fallo Antisportivo
6celeste palleggia a destra, 6giallo cerca di bloccarlo toccandogli la mano sinistra nessun fallo (ma viene fischiato un fallo e può essere solo fallo antisportivo)
Partita 3
50bianco parte in palleggio il difensore che lo insegue ci sbatte addosso e lo spintona senza giocare la palla nessun fallo, il difensore finisce pure per terra autoescludendosi dall’azione (ma viene fischiato un fallo e può essere solo fallo antisportivo)
Partita 4
3blu aspetta l’attaccante e cerca di provocare un contatto ininfluente, alza il braccio per accusarsi di un fallo ma il fischio, correttamente, non arriva!
Conclusione
Il regolamento copre abbondantemente tutte le casistiche possibili: una attenta lettura della giocata e una valutazione asettica del gesto compiuto dai giocatori dovrebbero essere sufficienti per consentire all’Arbitro di prendere la decisione corretta. L’applicazione del criterio è però influenzata dal fattore umano e questo rende la coerenza delle chiamate discontinua e farraginosa.
Possiamo eliminare il fallo “tattico”? Difficile! Limitarlo? Possibile! Non serve sicuramente un deterrente maggiore: la sanzione del fallo antisportivo è già la più pesante del regolamento ed al secondo fallo antisportivo il giocatore viene espulso. Non serve neppure la depenalizzazione: anche se la sanzione valesse meno, il gioco sarebbe comunque spezzettato, aumenterebbero i viaggi verso la linea di tiro libero, i tempi morti e le proteste.
Come per il flopping, lo spred off leg, il fake, o per altre situazioni che questo sport ci ha presentato ciclicamente, per migliorare la situazione è necessario il contributo di tutti gli addetti ai lavori.
- I Giocatori dovrebbero difendere di più con le gambe e non “aspettare” l’aiuto del fischio arbitrale per interrompere l’azione avversaria;
- gli Allenatori dovrebbero stigmatizzare la pigrizia o furbizia dei loro giocatori in allenamento, ma soprattutto al video, e lavorare sugli errori difensivi a consuntivo;
- gli Arbitri dovrebbero garantire una lettura precisa e puntuale, restando mentalmente liberi dalle conseguenze che un fischio del genere può comportare.
Anche negli ultimi campionati europei, nei gironi eliminatori queste situazioni non sono mai (o quasi) state sanzionate come fallo antisportivo, mentre nella fase finale l’interpretazione dei contatti era decisamente più affine al criterio. Sicuramente la centralizzazione del gruppo di arbitri in un’area unica ed il lavoro degli istruttori hanno prodotto un miglioramento della qualità, anche se siamo lontani dal risultato ottimale. Un altro passo in avanti può essere fatto con l’informazione e l’educazione: spesso l’Arbitro dopo un fischio sbagliato, fatto magari sotto pressione, persevera nell’errore e porta avanti, anche consapevolmente, una scelta sbagliata! Come sarebbe accolto dai protagonisti un “ho sbagliato, era un fallo antisportivo” o magari “attenzione questa volta ti è andata bene ma il fallo è antisportivo” o ancora “coach questo tipo di contatto è antisportivo”? Quali reazioni potrebbe scatenare in chi si ritiene parte svantaggiata?
Troppo spesso sentiamo frasi del tipo “secondo me era fallo antisportivo”, “secondo me non era fallo antisportivo”, “ho valutato con il buon senso ed in quel momento della gara il fischio poteva essere decisivo” come se, non facendo il fischio, non si decidesse comunque la gara! Molto più semplice sarebbe analizzare la giocata “secondo le regole” ed applicare il criterio previsto. Se questi falli, quando commessi, fossero sistematicamente sanzionati come antisportivi, sparirebbero in pochissime giornate di campionato. E’ altrettanto ovvio che si possa commettere un fallo personale per fermare l’azione avversaria senza cadere nel fallo antisportivo: basta stare giù di gambe e difendere fronteggiando l’avversario, un hand-checking, un uso illegale delle mani…… ma siamo pronti?
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