Ogni partita di pallacanestro è un piccolo “conflitto” non soltanto perche salvo rarissime eccezioni deve produrre un vincitore, ma anche perché la fisicità dei protagonisti inserita nella dinamicità del gioco può creare attriti anche senza volerlo. Non sapremo mai quali molle fanno scattare qualche reazione spropositata come quella che troverete in fondo a questo articolo. Se i protagonisti devono abituarsi a gestire lo stress generato anche dalla percezione di ingiustizia di alcune situazioni spigolose, chi gestisce la gara deve cogliere questi segnali e portare la nave fuori dalla tempesta prima che i rovesci la possano disalberare. Tutto avviene tra la metà del 1° periodo e la metà del 2° periodo.
Prima di ricevere il passaggio 18rosso marcato dal 12bianco sbraccia colpendo con il gomito destro il mento dell’avversario. 12bianco viene sanzionato con un fallo personale di spinta! 18rosso “si scusa” con un piccolo buffetto sul volto del 12bianco che timidamente parlotta con l’avversario e poi mostra all’arbitro più vicino di aver ricevuto una gomitata.
18rosso porta un blocco diagonale sotto il gomito del tiro libero; mentre 1rosso passa esterno, 12bianco si butta contro il bloccante travolgendo il 18rosso, senza che venga fatta nessuna chiamata per sanzionare il fallo! L’azione si chiude con una violazione di piede.
18rosso e 21bianco, senza palla, si “toccano” con le braccia. Ricevuto il passaggio 18rosso cerca una penetrazione, ma 21bianco ne interrompe il movimento con una ginocchiata sul muscolo della gamba destra.
12bianco tira in sospensione sulla linea di tiro libero, 18rosso senza nemmeno saltare per contrastare il tiro, gli mette una mano davanti alla faccia mentre sta tornando in terra. Anche senza contatto l’azione è passibile di un richiamo ufficiale.
Il 1° periodo si conclude con un tiro da 3punti del 4bianco scagliato dopo l’accensione delle stop lamp, ma comunque convalidato!
3bianco porta un blocco sul 18rosso, prima del contatto 3bianco si sposta indietro laterale e 18rosso mentre va a sbatterci contro lo prende con le braccia. Il fischio di fallo in attacco del 3bianco non spegne gli animi: 18rosso cerca di prendere il pallone dalle mani di 5bianco, ma questi anziché lasciarlo per terra lo sposta, poi alza il gomito destro (senza provocare contatto) e si gira spostando la palla. 18rosso mette un braccio sul tronco del 5bianco che lo aggancia con l’avambraccio sinistro. Nessun intervento, nessun provvedimento.
In una azione confusa dopo un rimbalzo in attacco la palla vagante è presa da 1rosso, 18rosso con la mano destra prende l’avambraccio sinistro del 5bianco che a sua volta colpisce l’avversario al volto con una gomitata al volto. Dopo un attimo di esitazione 18rosso si rialza e cerca di avventarsi sul 5bianco ma viene prontamente fermato da un compagno di squadra. 5bianco viene sanzionato con un fallo antisportivo, successivamente entrambi i giocatori sono sanzionati con un fallo tecnico ed il 5bianco deve essere espulso per somma di fallo antisportivo + fallo tecnico. 18rosso è sostituito per essere medicato. Il gioco riprenderà con 2 tiri liberi per il sostituto (5rosso) e possesso palla a centro campo per la squadra rossa (i due falli tecnici si compensano e l’espulsione non comporta sanzioni aggiuntive). Veementi ed incomprensibili le proteste dell’allenatore bianco, che entra in campo ripetutamente a discutere con l’arbitro!
La giustizia sommaria non può trovare giustificazione di nessun tipo, tantomeno la proditorietà di un gesto violento e pericoloso che meritava l’espulsione diretta indipendentemente dall’entità di un danno che poteva essere ben peggiore. E’ comunque inaccettabile che i protagonisti della gara trasformino il rettangolo di gioco in un ring! E non può valere l’alibi del “chi doveva intervenire non lo ha fatto”. Lo sforzo massimo di tutti i protagonisti deve essere quello di mantenere il gioco nell’ambito dell’agonismo sportivo e di una fisicità che deve battere l’avversario senza offenderlo.
Grande attenzione deve essere posta da chi gestisce un evento, nel cogliere segnali e giocate “stonate” da cui possono nascere problemi o piccole e grandi vendette! L’uso dei richiami indiscriminato e ripetitivo, senza mai arrivare ad un provvedimento fermo, ha la stessa inutilità del chiudere “bonariamente” un occhio, o forse due? La gestione dei contatti a gioco fermo deve essere progressivamente restrittiva, soprattutto se il suggerimento è ignorato! Quanto l’invocato “buon senso” arbitrale può arginare l’esuberanza di chi non vuol capire?
La punta dell’iceberg è sempre più visibile ed in questo caso l’epilogo eclatante ruba completamente la scena, e spesso lascia attoniti a chiedersi perché. Come ogni infestante la gramigna ha radici profonde e ramificate, abbiamo cercato di scavare nella storia della partita per dare una chiave di lettura diversa e completa: l’ultimo fallo, ancorché esecrabile, è solo l’epilogo di una serie di giocate sporche che dovevano essere interrotte prima! Tutti i protagonisti di questa partita dovrebbero rifletterci sopra attentamente.
Articolo letto 360 volte